Salento: chiazza oleosa sversata riapre le polemiche

Per il Comune di Otranto è «sotto controllo» ma domenica i bagni sono stati chiusi
In Italia 162 mila tonnellate di petrolio disperse nei mari in 25 anni
MILANO – Sono 162.200 le tonnellate di petrolio disperse nei mari italiani in 25 anni. L’ennesimo sversamento che si è verificato sabato 25 agosto in Salento ha riportato alla ribalta uno dei principali motivi di inquinamento del Mediterraneo, nel quale il nostro Paese, purtroppo, si posiziona al primo posto in classifica. Infatti al secondo posto segue ben lontana la Turchia con quasi 50 mila tonnellate, mentre il Libano è terzo con 29 mila. Come ricorda il Rempec, Centro sulla prevenzione e la gestione dell’emergenza in caso di inquinamento marinoche opera nell’ambito della Convenzione di Barcellona, dal 1985 al 2010 si sono verificati nel Mediterraneo 27 incidenti, per uno sversamento complessivo di 270 mila tonnellate di idrocarburi e l’Italia detiente il primato con il 60%.
SVERSAMENTO SALENTO – Chiazze oleose, probabilmente nafta, sono state rinvenute sabato pomeriggio a circa 3 miglia da Sant’Andrea, a nord di Otranto in provincia di Lecce. Una striscia oleosa frazionata in più punti a ridosso della riva – notava la Guardia costiera – si estendeva per circa quattro chilometri con una larghezza di 20 metri e in parte era già finita sugli scogli lungo un tratto di 2 km a nord tra i laghi di Alimini e Torre dell’Orso. Già domenica, secondo il Comune di Otranto, il pericolo risultava «ridimensionato» e «sotto controllo». «Si è subito provveduto alla pulizia del tratto di arenile interessato, ma continua il monitoraggio in mare e a terra», avvertiva una nota del Comune. Della vicenda è stata interessata la procura della Repubblica di Lecce.
POLEMICHE – L’eurodeputato del Pdl, Raffaele Baldassarre, però accusa il Comune di Otranto di aver sottovalutato la vicenda. «Nonostante il tentativo di ridimensionare la cosa da parte dell’amministrazione comunale, il danno c’è ed è anche piuttosto serio. Domenica quasi nessuno ha potuto fare il bagno e molti lidi sono stati costretti ad alzare bandiera bianca in segno di resa di fronte all’ondata di catrame che ha raggiunto le spiagge». «Con la stessa solerzia con cui si sta procedendo alla bonifica, il Wwf Puglia auspica che vengano accertate le responsabilità di questo ennesimo atto criminale», ha affermato Guido Greco, consigliere regionale del Wwf Puglia.
Redazione Online27 agosto 2012