Costituito ufficialmente il BIODISTRETTO di Greve in Chianti
Greve in Chianti aderisce ufficialmente alla rete dei “Biodistretti” di AIAB, ovvero quelle aree geografiche in cui agricoltori, cittadini, operatori turistici, associazioni e pubbliche amministrazioni stabiliscono un accordo per la gestione sostenibile delle risorse locali, partendo dal modello biologico di produzione e consumo (filiera corta, gruppi di acquisto, mense pubbliche bio).
L’Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica, promotrice di questa pratica innovativa, dal 2009 è impegnata attivamente nella promozione e nel coordinamento dei Bio-distretti in altri territori del Paese dove la promozione dei prodotti biologici si coniuga indissolubilmente con la promozione del territorio e delle sue peculiarità, per raggiungere un pieno sviluppo delle potenzialità economiche, sociali e culturali.
Aderendo al Bio-distretto, gli enti locali e le amministrazioni pubbliche si impegnano a diffondere nel territorio la cultura del biologico attraverso un’ampia gamma di iniziative come dichiarare il territorio OGM free, promuovere l’informazione e la valorizzazione del modello dell’agricoltura biologica nel territorio, valorizzando la cultura, il turismo e le produzioni tipiche locali, sostenendo gli acquisti verdi, favorendo lo sviluppo delle mense biologiche nelle scuole, nelle strutture pubbliche e sanitarie.
Sono questi alcuni degli impegni che anche il Bio-Distretto di Greve in Chianti ha deciso di assumersi con l’assemblea per la nomina degli organismi. Come presidente del Bio-Distretto è stato indicato il sindaco Alberto Bencistà. <<Adesso – ha dichiarato Bencistà – preparerò una proposta di programma per iniziare l’attività vera e propria, con attenzione particolare anche all’allargamento della base sociale. Il Bio-Distretto, infatti, è rivolto ai produttori ma anche a tutti i cittadini che ritengono importante vivere in armonia con l’ambiente, mangiare sano, utilizzare energie rinnovabili, portare al massimo la raccolta differenziata dei rifiuti, per costruire il futuro. L’augurio da parte nostra – conclude – è che anche i Comuni del Chianti inizino a dimostrare interesse. Stiamo ricevendo richieste e attestati da ogni parte d’Italia (e d’Europa). Per parte nostra solleciteremo al massimo le associazioni e gli agricoltori a interessarsi e occuparsi di questo progetto per il loro futuro e per il futuro del territorio chiantigiano>>.