Estati roventi? non più una eccezione | IDEAA IT

Estati roventi? non più una eccezione

LO STUDIO
Ricerca della Nasa conferma: ondate di caldo estivo in aumento in tutto il pianeta, causate dal riscaldamento globale
di JACOPO PASOTTI. Reppublica.it

Caldo torrido, temperature record, e la morsa del “drago”, il caldissimo anticiclone africano, che soffoca la nostra penisola. E ancora: temporali, afa, siccità, incendi. Ecco cosa prevedono i meteorologi per un agosto che, dicono, potrebbe fare schizzare la colonnina di mercurio a livelli “eccezionali”. Ma, ammettiamolo, da qualche anno i mesi estivi sono distinti da molti, troppi, eventi estremi, talvolta drammatici. Il caldo eccezionale previsto per questi giorni, insomma, non è più così “straordinario”, e, avvertono gli esperti, a queste bizzarrie metereologiche dovremo farci l’abitudine. A dirlo è un team della Nasa secondo cui le ondate di caldo delle ultime due decadi stanno diventando una normalità a livello planetario.

Lo studio. Secondo i climatologi americani le temperature estreme estive sono assai più frequenti oggi che nel periodo tra il 1951 ed il 1980. Anzi, secondo un team di climatologi americani guidati da James Hansen, della Nasa, in quegli anni gli eventi estremi erano una rarità, mentre le ondate di caldo che da diversi anni infiammano l’emisfero boreale sono praticamente decuplicate. “Le ondate di caldo estivo che oggi colpiscono annualmente circa il 10% delle aree continentali, un tempo preoccupavano meno dell’1% delle terre emerse”, spiegano Hansen e colleghi. Dietro alla loro analisi non ci sono modelli climatici complessi, quelli che fanno arricciare il naso agli scettici, ma una semplice analisi di dati storici dei mesi di giugno, luglio e agosto dal 1951 ad oggi. Gli scienziati statunitensi hanno presentato il loro studio sulla rivista scientifica Proceedings of the National Academy of Sciences.

Forti ondate di calore, insomma, che sono aumentate nella loro frequenza così come nella superficie del pianeta su cui si abbattono. Ma non è finita qui, commentano i ricercatori: il legame con il riscaldamento climatico già avvenuto è palese e “queste anomalie estreme non sarebbero avvenute se il pianeta non si stesse riscaldando”, concludono senza mezzi termini gli scienziati americani.
Il riscaldamento globale causato dall’uomo è ancora la causa di tutto e quello che rischia di fare diventare normalità ciò che i dati climatici storici segnavano come rarità. “Il riscaldamento globale, rispetto il periodo 1951-1980, è di circa 0.5-0.6 °C”, dicono i ricercatori. “Potrebbe sembrare poco, ed effettivamente non è molto rispetto alle normali fluttuazioni del tempo meteorologico, quello percepito dalle persone. Ma il nostro studio indica che questo valore sta già avendo degli effetti importanti”.

Un futuro riarso. E quindi prepariamoci a nuove (e frequenti) estati super calde, ad esodi estivi su autostrade infuocate. Ma anche ad eventi disastrosi, come quando nel 2010 la capitale russa, Mosca, rimase avvolta dal fumo per diversi giorni a causa di incendi tremendi che causarono 52 vittime e danni all’agricultura per più di 300miliardi di dollari. Oppure l’estate del 2003, quando il nostro Paese fu letteralmente tostato, abbrustolito da temperature da paura che toccarono picchi record di 43-44 gradi.

C’è poco da stare tranquilli, dicono gli scienziati statunitensi: “Un aumento di questi eventi potrà avere gravi conseguenze”. Il maggiore impatto sarà sul ciclo idrologico. Attendiamoci quindi un aumento di eventi di siccità, ma anche di rovesci torrenziali e di inondazioni. E poi le epidemie, il diffondersi di parassiti, gli effetti sulla biodiversità e sulla salute umana.

C’è modo di evitare tutto questo? Difficile rispondere, secondo gli esperti della Nasa. Per il momento l’unica opzione rimane una drastica riduzione delle emissioni di CO2 e una rapida transizione a sistemi energetici più puliti. Tutto ciò ad un costo elevato per la nostra società, ma sempre meno di quanto riserva un futuro costellato di eventi meteorologici estremi.
(05 agosto 2012)

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